mercoledì 11 febbraio 2015

Solidarietà di un piccolo grande cuore

ci segnala questa meravigliosa storia di solidarietà

Quando i bambini sono protagonisti ,non c'è cancellata che riesce a dividere...

Giovanni è un bambino un po’ speciale. Ha dieci anni e frequenta una scuola Primaria di Parma.
Si è messo in testa di aiutare altri bambini birmani, dopo avere sentito raccontare la loro storia non priva di difficoltà e, sostenuto dai suoi genitori, ha promosso una lotteria per raccogliere fondi con lo scopo di coprire con i vetri una scuola birmana per proteggere i bambini dalle piogge monsoniche. In palio ha messo i giochi più belli, quelli ai quali teneva di più.

È così che Giovanni è diventato per tutti il vetraio di Yangon. Giovanni poi, insieme a suo fratello Emanuele, è potuto andare quest’estate a vedere questa scuola in Birmania.


Quando i bambini sono protagonisti ,non c'è cancellata che riesce a dividere...

Giovanni è un bambino un po’ speciale. Ha dieci anni e frequenta una scuola Primaria di Parma. Si è messo in testa di aiutare altri bambini birmani, dopo avere sentito raccontare la loro storia non priva di difficoltà e, sostenuto dai suoi genitori, ha promosso una lotteria per raccogliere fondi con lo scopo di coprire con i vetri una scuola birmana per proteggere i bambini dalle piogge monsoniche. In palio ha messo i giochi più belli, quelli ai quali teneva di più.
È così che Giovanni è diventato per tutti il vetraio di Yangon. Giovanni poi, insieme a suo fratello Emanuele, è potuto andare quest’estate a vedere questa scuola in Birmania. È così che Giovanni ha incontrato un bambino come lui che si chiama Min Min Thu e, che per vivere, vende guide turistiche con dei disegni che lui stesso produce. Min Min Thu, prima che Giovanni partisse per l'Italia, gli ha regalato i suoi disegni. L'oggetto più prezioso che aveva. Come i giocattoli di Giovanni nella sua lotteria.
Giovanni non conosce la lingua birmana, ma prima di andarsene, in mezzo alla strada ha salutato i suoi i bambini davanti alla scuola giocando con grande abilità con il suo “diablo”, un gioco circense portato dall'Italia, che richiede grande abilità. E tutti a guardare dai cancelli della scuola divertiti. È così che i bambini dicono a noi adulti che sanno essere protagonisti e a parlare con disinvoltura “senza” parole a tutti, con generosità e naturalezza.

Una testimonianza che ci ha voluto regalare Giuseppe Malpeli, presidente dell'Associazione per l'amicizia Italia-Birmania

È così che Giovanni ha incontrato un bambino come lui che si chiama Min Min Thu e, che per vivere, vende guide turistiche con dei disegni che lui stesso produce. Min Min Thu, prima che Giovanni partisse per l'Italia, gli ha regalato i suoi disegni. L'oggetto più prezioso che aveva. Come i giocattoli di Giovanni nella sua lotteria.

Giovanni non conosce la lingua birmana, ma prima di andarsene, in mezzo alla strada ha salutato i suoi i bambini davanti alla scuola giocando con grande abilità con il suo “diablo”, un gioco circense portato dall'Italia, che richiede grande abilità. E tutti a guardare dai cancelli della scuola divertiti.


È così che i bambini dicono a noi adulti che sanno essere protagonisti e a parlare con disinvoltura “senza” parole a tutti, con generosità e naturalezza.
Una testimonianza che ci ha voluto regalare Giuseppe Malpeli, presidente dell'Associazione per l'amicizia Italia-Birmania

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