Oggi sappiamo (e constatiamo anche personalmente) che il disagio adolescenziale è appreso e quindi non è naturale, in quanto è
originato da aspetti culturali e non biologici (anche se gli ormoni della crescita hanno il loro peso in questa fase di
cambiamento!).
Infatti, le difficoltà personali incontrate dagli adolescenti occidentali non sono universali, e si può affermare che
sono generate prevalentemente dalle costrizioni e dalle imposizioni che
gli elementi più tradizionalisti e moralistici che la cultura
occidentale impone.
Boys e girls samoani (ad esempio), al
contrario di quelli occidentali, sarebbero lasciati liberi di giungere
alla maturità fisica, identitaria, sessuale, sociale, senza
condizionamenti eccessivi, e non soffrirebbero delle crisi e delle
difficoltà incontrate dagli occidentali.
Un'altra causa delle differenze tra gli adolescenti samoani e di altri popoli è l’atteggiamento casuale verso la vita che hanno fin dalla nascita.
Un'altra causa delle differenze tra gli adolescenti samoani e di altri popoli è l’atteggiamento casuale verso la vita che hanno fin dalla nascita.
L’aspetto più rilevante è la natura estremamente flessibile e dinamica della società che non da spazio a possibili fratture di ordine generazionale.
E mentre la nostra civiltà offre un immensità di opportunità (nel campo religioso, matrimoniale, lavorativo, personale) che portano l’individuo a nevrosi, questa è assente nel popolo samoano.
Inoltre, la principale differenza tra le due società è riferita alla situazione familiare. Ad esempio in Samoa sono stati eliminati i problemi riferiti a figli maggiori, minori o unici dato il gran numero di bambini per famiglia. Invece i figli maggiori nella nostra società sono oppressi di responsabilità. E quel che non accade nelle famiglie samoane, quindi, è che i figli minori non vengono viziati (come accade nella nostra società).
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