martedì 30 settembre 2014

La solitudine

Brano estrapolato dal libro "Cambia il corpo, cambia la vita"

Pensare che nessuno ci voglia bene, non abbia voglia di stare in nostra compagnia, o tenga a noi, o abbia voglia di stare in nostra compagnia, può essere davvero una cosa molto brutta. Vedi i tuoi compagni che si divertono insieme e vorresti fare parte del loro gruppo, invece ne sei escluso. Forse sei troppo timido e non riesci a stringere nuove amicizie, o forse gli amici di prima ti hanno rifiutato. Forse ti senti emarginato perché il tuo stile e le tue idee sono diversi da quelli degli altri. Sono esperienze molto dolorose che fanno sentire molto soli.

Forse può consolarti un poco sapere che tutti in qualche occasione, e più di una volta, si sono sentiti rifiutati e abbandonati nella loro vita. Quelle che seguono sono solo alcune delle esperienze di solitudine che abbiamo sentito raccontare da ragazzi e ragazze di tutto il paese.

Steven, quattordici anni:
Ci siamo trasferiti a Des Moines l'anno scorso, a metà anno scolastico. Nella nuova scuola tutti avevano già il loro giro di amici. E' difficile entrare in un gruppo già affiatato. Io gli gironzolavo intorno, ma nessuno mi dava molto retta, nessuno mi notava. Quest'anno ho incominciato a farmi un paio di amici, ma l'anno scorso è stata proprio dura.

Per Danny, non è colpa di nessuno: semplicemente non ha trovato nessuno con cui legare:
Ci sono un sacco di ragazzi nella mia scuola, naturalmente, e sono anche simpatici e tutto. Ma quando andiamo nell'aula delle esercitazioni io mi siedo nel mio banco a fare i miei compiti; poi si passa in un'altra aula e io me ne sto tranquillo al mio posto. Dico "Ciao" a chiunque capita che si sieda vicino a me, ma il più delle volte passo la giornata senza scambiare più di qualche frase con gli altri. Conosco quasi tutti, ma nessuno è diventato qualcosa di più di una semplice conoscenza.

Polly, sedici anni, dice di sentirsi più grande e più matura delle sue compagne:
Ho alcune cosiddette amiche con cui parlo a scuola, e a volte ci divertiamo anche. Ma non c'è una vera intimità. Se io ho un problema non posso parlarne con loro, perché non capirebbero. Sono tipi che sparlano alle tue spalle, non ci si può fidare. Non vedo l'ora di andare all'università, così almeno conoscerò gente nuova.

Molti giovani attraversano le fasi di solitudine durante l'adolescenza. Alcuni hanno detto di non avere voglia di fare parte di un gruppo; altri, di avere cercato di inserirsi ma di essersi accorti che la cosa non funzionava.

Come Stephanic, una ragazza di quindici anni del Texas:
Per tutta la seconda media non ho fatto che desiderare di far parte del gruppo più in vista. Sedevo vicino a loro durante la refezione, pregando perché uno di loro mi rivolgesse la parola e mi invitasse ad andare da qualche parte con loro la domenica. Poi, in terza, sono riuscita a fare amicizia. Andavo alle loro feste, uscivo con i ragazzi del gruppo, ma non mi sono mai sentita veramente una di loro. Ho scoperto che la droga non mi interessava poi così tanto, e alle feste dove si fila non mi sentivo mai veramente a mio agio. Perciò quest'anno ho smesso di frequentarli. Adesso si può dire che non faccio parte di nessun gruppo in particolare.

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