mercoledì 22 luglio 2015

I 18 anni di Malala

“Ho un messaggio per i leader di questo Paese, di questa regione e del mondo: voi state deludendo il popolo siriano, soprattutto i bambini della Siria”.
 Lo ha detto Malala Yousafzai, Nobel per la pace 2014, che ieri ha festeggiato il suo 18mo compleanno inaugurando una scuola per le ragazze siriane che vivono nei campi profughi della valle della Bekaa, in Libano.

“Sono onorata – ha dichiarato l’attivista pakistana per l’istruzione femminile – di celebrare il mio 18mo compleanno con le coraggiose ragazze della Siria. Sono qui a nome di quei 28 milioni di bambini che vengono tenuti lontani dalle aule scolastiche per colpa di conflitti armati. Il loro coraggio e la loro dedizione a completare gli studi pur in condizioni di difficoltà ispira le persone in tutto il mondo, ed è nostro compito sostenerle”.

In collaborazione con la Kayany Foundation, Ong libanese, il Malala Fund permetterà a 200 ragazze tra i 14 e i 18 anni di studiare, conseguendo il diploma di maturità o un diploma tecnico equivalenti ai titoli di studio riconosciuti in Libano e in Siria. Le studentesse che non riusciranno a completare i quattro anni previsti per il diploma, frequenteranno dei corsi di formazione, per aiutarle a trovare un lavoro e a diventare indipendenti dal punto di vista economico. La scuola ha preso il nome di Malala Yousafzai All-Girls.

L’ultimo rapporto dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) sostiene che i rifugiati siriani abbiano superato i quattro milioni. La giovane attivista ha definito questa crisi “una tragedia straziante”.
 “La cosa peggiore – ha aggiunto – è che la comunità internazionale e i leader mondiali non stanno prestando attenzione, e questo è ciò che mi ha spinto a venire qui e celebrare il mio compleanno. Ai leader mondiali dico: dovete concentrarvi su questo e investire qui, altrimenti [quella siriana] sarà una generazione perduta”.

Dopo aver spento le candeline su una torta che ricalcava la nuova scuola, Malala ha incontrato il Primo ministro libanese Tamman Salam a Beirut, accompagnata da suo padre e da Noura Jamblatt, a capo della Kayany Foundation. Il Libano ospita quasi 1,2 milioni di rifugiati siriani registrati, ma si stima che il numero totale sia molto più alto.

Il 9 ottobre 2012 Malala Yousafzai è rimasta vittima di un attentato talebano nella Swat Valley, area montagnosa della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l’Afghanistan, roccaforte degli estremisti islamici. È stata colpita mentre si trovava a bordo dello scuolabus che l’avrebbe accompagnata a casa, dopo aver concluso le lezioni del mattino. La giovane, salvata grazie a una campagna di mobilitazione internazionale, era diventata famosa nel 2009 all’età di 11 anni, per aver tenuto un blog sul sito in lingua locale della Bbc in cui denunciava gli attacchi dei fondamentalisti islamici pakistani contro le ragazze e gli istituti scolastici femminili.

Da Asianews.it