martedì 2 luglio 2013

L'adolescenza nel mondo secondo la ricerca dell Unicef

La definizione di adolescenza è quella proposta dall'ONU: gli adolescenti vengono intesi come quella fascia della popolazione di età compresa tra i 10 ed i 19 anni.
Attualmente gli adolescenti nel mondo sono circa 1,2 miliardi, ovvero il 18% della popolazione mondiale. Più della metà di essi vive in Asia. In particolare, l'India risulta il paese con la maggiore percentuale di adolescenti (circa 243 milioni), seguita dalla Cina con 200 milioni.

Matrimoni precoci
Il matrimonio precoce può determinare conseguenze negative anche sulla salute delle giovani, per i pericoli associati alla gravidanza e al parto. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo (Cina esclusa), una ragazza su quattro, nella fascia di età 15-19, è già sposata (le regioni dell'Asia del Sud e quelle dell'Africa subsahariana presentano la maggiore percentuale di ragazze sposatesi precocemente).
Così, oltre a rischiare la salute, spesso vengono pure isolate dalla famiglia d'origine e subiscono violenza tra le mura domestiche. Per non parlare poi delle conseguenze di venir concesse in sose a uomini molto più grandi di loro: le donne che sposano un uomo molto più grande sono maggiormente vulnerabili e soggette a violenza e abusi, e sono compromesse nello sviluppo della personalità poiché mina la consapevolezza dei loro diritti. Inoltre, la scelta di un partner più grande determina una maggiore probabilità di diventare vedove, status civile che si ripercuote negativamente anche sulla stabilità economica e sulla condizione sociale.

L'accesso all'istruzione
A livello globale, il 90% dei bambini in età scolare frequenta la scuola primaria. Nonostante gli indiscutibili passi avanti compiuti in tutto il mondo nell'accesso all'istruzione, il tasso di iscrizione alla scuola secondaria rimane piuttosto basso nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa e in Asia. Numerosi, infatti, sono gli alunni nella fascia di età della scuola secondaria che, di fatto, frequentano le scuole elementari, perché magari hanno iniziato più tardi il percorso formativo o hanno dovuto ripetere alcuni anni.
Globalmente, sono 71 milioni i bambini che anagraficamente dovrebbero frequentare la scuola media inferiore, ma che di fatto non lo fanno e 127 milioni i giovani tra i 15 e i 24 anni analfabeti. Le zone con i peggiori indicatori nell'istruzione secondaria sono l'Asia meridionale e L'Africa Subsahariana.

La salute
Malgrado gli innumerevoli progressi compiuti anche in quest'ambito, esistono ancora oggi aree del mondo particolarmente disagiate nelle quali i giovani sono costretti a fronteggiare quotidianamente situazioni di pericolo per la propria vita.
Ogni giorno, circa 1.4 milioni di adolescenti muoiono a causa di incidenti stradali, complicazioni dovute al parto, suicidi, violenza, AIDS e altre cause.
Le cause che determinano la morte degli adolescenti variano in modo significativo da paese a paese e dipendono anche dal sesso dell'adolescente:
In America Latina è costituita dai crimini (omicidi inclusi).
In Africa è rappresentata dalle complicazioni sorte a seguito di gravidanza, parto, denutrizione.
In India la denutrizione è spesso causa di decesso; negli altri casi, determina il rischio di sviluppare gravi forme di anemia e compromettere in modo irreparabile la salute.
Il suicidio sembra essere la causa di morte adolescenziale più frequente nel mondo. Tre paesi in particolare, Bielorussia, Kazakistan e Russia, presentano la percentuale più elevata di suicidi adolescenziali.
Da non trascurare è poi la diffusione delle malattie mentali. Ogni anno, circa il 20% degli adolescenti è affetto da problemi psicologici: i più diffusi in assoluto sono la depressione ed i disturbi della personalità. I problemi mentali sviluppati durante il periodo adolescenziale, se sottovalutati e non tempestivamente risolti, possono determinare conseguenze negative a lungo termine e ripercuotersi gravemente anche sulle fasi successive della vita di un soggetto. La depressione sperimentata per la prima volta durante l'adolescenza può, per esempio, persistere oppure ripresentarsi anche in età adulta.

Comportamenti a rischio
Il rischio per la salute è connesso anche all'utilizzo di alcol, droghe e fumo in età adolescenziale. L'America Latina è la regione con la più elevata percentuale di utilizzo di tabacco da parte degli adolescenti.
In circa metà dei paesi coinvolti nell'indagine, un adolescente su quattro (di età compresa tra i 13 ed i 15 anni) dichiara di aver bevuto alcolici nell'ultimo mese. L'utilizzo eccessivo di alcol determina il rischio di sviluppare dipendenze psicologiche e malattie gravi come cirrosi e cancro.
L'uso di stupefacenti prende generalmente avvio dalla sperimentazione di marijuana, percepita dagli adolescenti come leggera e non letale.
Una delle conseguenze più gravi derivanti dall'utilizzo di droga tra gli adolescenti è costituita dal rischio di contrarre l'HIV. In particolare, in sette paesi del mondo (Armenia, Bangladesh, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Filippine e Tajikistan), l'incidenza dell'HIV tra gli adolescenti è aumentata di oltre il 25% tra il 2001 ed il 2009, prevalentemente connessa all'uso di stupefacenti e alle pratiche diffuse di sesso non protetto.

Comportamenti sessuali
L'adolescenza è il periodo in cui molti giovani esplorano per la prima volta la propria sessualità. Tra le adolescenti di età compresa tra i 15 ed i 19 anni, nei paesi in via di sviluppo (Cina esclusa), un'elevata percentuale di ragazze (11%) ha rapporti sessuali prima dei 15 anni.
Il sesso precoce aumenta notevolmente il rischio di gravidanze ed il pericolo di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, come l'HIV.
Circa 2.2 milioni di adolescenti di età compresa tra i 10 ed i 19 anni è affetto dall'HIV. Tra questi, 1.8 milioni risiedono nell'Africa subsahariana. L'alta percentuale di gravidanze indesiderate e di malattie è connessa alla scarsa diffusione dell'informazione sul sesso, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulle pratiche di sesso protetto. Il livello di conoscenza e consapevolezza sulle problematiche connesse al sesso risulta globalmente molto basso tra gli adolescenti, in particolare tra le giovani donne di Asia e Africa.

Il ruolo delle istituzioni
A fronte della situazione critica che molti adolescenti si trovano a vivere, in particolar modo nei paesi in via di sviluppo, diviene necessario l'intervento delle istituzioni nazionali ed internazionali per la promozione di programmi e politiche a favore dei giovani di tutto il mondo. Affinché gli interventi istituzionali si rivelino davvero efficaci, è necessario, a parere dell'Unicef, un cambiamento di prospettiva che riconosca all'adolescenza un ruolo chiave nella promozione dello sviluppo di una comunità.
In altre parole, le istituzioni dovrebbero muovere dalla consapevolezza che investire in modo adeguato sull'adolescenza possa interrompere il ciclo della povertà e determinare lo sviluppo di intere comunità e nazioni.
E' necessario identificare gli adolescenti come veri agenti del cambiamento nelle loro comunità.
Le politiche sociali, oltre ad avere una funzione protettiva nei confronti di adolescenti e bambini, dovrebbero far leva sull'attitudine dei giovani alla creatività, all'innovazione e all'energia e coinvolgerli in modo proattivo nella risoluzione dei problemi che li riguardano.

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