Quando parliamo di internet e pedofilia parliamo di cyberpedofilia
La Rete oltrepassa i limiti consueti e chi utilizza un computer con
accesso a Internet è diventato cittadino del mondo; la comunicazione
con gli altri è agevolata, desideri e curiosità vengono liberate per
riempire uno spazio di vuoto e di solitudine. Il cyberspazio può, così,
consentire ad un pedofilo inibito nella realtà circostante, demonizzato
dall'opinione pubblica e spaventato dalle conseguenze dei propri
impulsi, un acting-out e la liberazione della propria perversione non
vissuta sino a quel momento. Il pedofilo telematico è un individuo
socialmente inserito, quasi sempre maschio, di età compresa di solito
tra i 20 e 30 anni, buon titolo di studio, con nessun precedente, la
maggior parte delle volte celibe.
Quello che fa il pedofilo on-line è introdursi nella solitudine del
bambino, alimentare le sue lamentele sulla vita familiare, agire in
modo da distanziare il minore dai genitori e portarlo dalla sua parte,
cercando di diventare il miglior amico e il più grande confidente del
bambino ignaro della vera identità del suo interlocutore.
Il cyberpedofilo inizia fin da subito a creare un clima di fiducia e
amicizia con la sua vittima fingendosi coetaneo del bambino, si
assicura più e più volte che il bambino sia solo o comunque che non sia
controllato da persone adulte e, se inizialmente le chiacchierate sono
su temi molto leggeri come videogiochi, amici, scuola, in seguito
vengono introdotti argomenti a tema sessuale, inviando a volte
fotografie pedopornografiche per convincere il minore che tali
comportamenti sono normali e che anche gli altri bambini sono
sessualmente attivi. L’approccio, nella maggior parte dei casi,
continua poi via telefono o via e-mail, per poi arrivare a convincere il
bambino ad un incontro nella vita reale.
In alcuni casi l’approccio con il piccolo inizia direttamente via
cellulare. Per un adulto è molto semplice, navigando nei vari forum e
chat a cui i ragazzi si iscrivono, risalire con qualche click ai loro
dati personali sensibili come, ad esempio, agli indirizzi di casa o ai
numeri di cellulare: in tali casi l’adescatore invia tramite sms
messagini accattivanti al bambino, conquista il suo interesse e la sua
fiducia per poi arrivare, nel tempo, alla richiesta di foto, magari
osé, molto spesso in cambio di ricariche telefoniche e/o direttamente
alla richiesta di un incontro vero e proprio con lui.
Gli studi sul campo evidenziano che l'atteggiamento del minore gioca
un ruolo importante nella possibilità di contatto da parte del
pedofilo. Sembra che bambini molto curiosi, disinibiti ed interessati a
temi sessuali, vengano contattati con maggiore facilità dal pedofilo,
che cerca un approccio di tipo diverso da quello telematico, più
stretto, come quello telefonico o via e-mail. I bambini con un
carattere estroverso, contenti di parlare di se stessi, delle proprie
esperienze e sentimenti, sembrano una preda più facile e più ambita dal
pedofilo, che inserisce argomenti molto attrattivi per catturare il
minore nella rete. I bambini prescelti sono anche quelli poco
controllati dai genitori, che utilizzano il computer all'interno della
propria camera, che possiedono un cellulare personale e non raccontano
agli adulti, o forse non viene loro chiesto, cosa hanno fatto tutto il
pomeriggio chiusi tra quelle quattro mura.
Per quanto concerne la pedopornografia può decriversi come la
rappresentazione, attraverso filmati e foto che vengono fatti e
prodotti per essere distribuiti e venduti, di atteggiamenti sessuali
tra adulti e soggetti in età pre-puberale. L'attività dei pedopornografi
consiste nel girare le scene erotiche dei film hard utilizzando i
bambini come attori. La pornografia infantile o, come spesso è chiamata
nel giro la kiddie o chicken porn, ha potuto diffondersi in modo
clandestino ma massiccio in questi anni, soprattutto, per la scarsa
attenzione al fenomeno dimostrata dalla società nel suo insieme. Le
stime ufficiali parlano di 250 milioni di copie di video venduti in
tutto il mondo, di cui 20 milioni solo in America.
Tutt'oggi, la
produzione commerciale e la distribuzione di materiale pornografico
infantile avviene senza nessun intervento legale negli Stati Uniti, in
Danimarca, in Svezia e in Olanda.
Negli Usa le stime parlano di circa
600.000 bambini coinvolti nel mercato della pornografia. In
particolare, i film pornografici più ricercati sono quelli in cui il
minore viene violentato, torturato ed ucciso.
In questi casi, il prezzo di una cassetta può aggirarsi attorno agli 80
milioni. Il nome di questi film è snuff e terminano, appunto, con la
morte del minore usato come attore. Il fatto sconvolgente è che non si
tratta di una finzione, ma di una morte vera.