di Paola Grechi
LILONGWE - Ha
annullato 330 matrimoni tribali di bambini e bambine. Il suo nome è
Inkosi Kachindamoto, un’anziana leader tribale che vive nel distretto di
Dedza al centro del Malawi, che ha deciso contro le tradizioni più
ancestrali del paese di spezzare il vincolo imposto ai bambini con
l’obiettivo di incoraggiare le loro famiglie a farli tornare a scuola e a
continuare a vivere un’infanzia libera.
In Malawi la legge consente i matrimoni civili solo alle persone maggiorenni. Molte
famiglie allora ricorrono ai riti tradizionali per sposare i loro
figli. Ma non con l’assenso di Inkosi Kachindamoto che, con un gesto
rivoluzionario per un capo tradizionale, ha utilizzato il potere di
sciogliere questi tipi di matrimoni disconoscendo le pratiche culturali e
religiose che hanno permesso i matrimoni di bambini. Un atto
controcorrente che l’ha fatta salire alla ribalta internazionale, con la
BBC che l’ha definita una degli eroi del 2015.
«Non voglio che i giovani si sposino prima del tempo –
ha detto Kachindamoto. Devono andare a scuola, nessun bambino
dovrebbe essere lasciato a casa a far nulla o costretto a fare le
faccende domestiche. L’istruzione offre loro un futuro».
Il matrimonio precoce e la gravidanza rimangono le principali cause di abbandono scolastico. Lasciando
la scuola, i giovani non hanno la possibilità di trovare un lavoro e
sono esposti a violenze e abusi. Quello dei matrimoni precoci non è un
problema solo del Malawi. La povertà è uno dei principali motivi per cui
le famiglie scelgono di cedere le bambine. Almeno 20 Paesi africani
permettono che queste possano sposarsi prima dei 18 anni, con leggi che
prevedono eccezioni in caso di consenso dei genitori...
(Corriere Sociale)
letto su NinoFezzaCinereporter
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