venerdì 3 gennaio 2014

Rapporto Unicef: 'Milioni di bambini invisibili'


Da Quotidiano Nazionale del 14/12/2005

Roma - Milioni di bambini attraversano la vita senza alcuna protezione da abusi e violenze intenzionali, vivendo in una condizione di esclusione e invisibilità sotto gli occhi del mondo. Nel rapporto presentato oggi a Roma e in altre capitali del mondo, "La condizione dell'infanzia nel mondo 2006: esclusi e invisibili", l'Unicef indica quali sono i bambini più a rischio di diventare invisibili ed essere dimenticati, e invita il mondo ad andare ben oltre gli attuali programmi e metodi di aiuto allo sviluppo, per garantire un "ambiente protetto" a tutti i bambini.

I bambini sono più a rischio di esclusione e invisibilità in quattro casi: bambini privi di un'identità ufficiale; bambini privi delle attenzioni dei genitori; bambini che assumono prematuramente il ruolo di adulti; e bambini sfruttati e abusati.

Ogni anno non viene registrato il 55% di tutte le nascite del mondo in via di sviluppo: oltre 50 milioni di bambini iniziano così la vità senza un'identità. Nella sola Asia meridionale, sono 24 milioni i bambini non registrati; nell'Africa sub-sahariana sono 28 milioni. Ai bambini non registrati non è garantità l'istruzione, l'assistenza sanitaria e altri servizi di base che influiscono sulla loro infanzia e il loro futuro.

I bambini che perdono i genitori sono privati della prima linea di protezione, trovandosi così improvvisamente gravati di enormi responsabilità che li portano spesso ad abbandonare la scuola o a cadere vittime di sfruttamento. Si stima che siano 143 milioni i bambini nel mondo in via di sviluppo, 1 bambino su 13, ad avere perso almeno un genitore. Oltre 16 milioni di bambini sono diventati orfani nel solo 2003; 15 milioni di bambini sono stati resi orfani dall'Aids.

Decine di milioni di bambini vivono per strada, esposti a tutte le forme di abuso e sfruttamento. Mentre, oltre un milione di bambini vivono in stato di detenzione.

Tra i bambini che assumono il ruolo di adulti, se ne registrano centinaia di migliaia coinvolti nei conflitti armati e si stima che attualmente siano oltre 250.000 quelli arruolati come soldati nelle guerre in corso nel mondo.

Malgrado le leggi contro i matrimoni precoci, oltre 80 milioni di bambine del mondo in via di sviluppo si sposano prima dei 18 anni. Mentre sono 171 milioni, di cui 73 milioni con meno di 10 anni, i bambini che lavorano in condizioni o situazioni rischiose: a contatto con sostanze chimiche e pesticidi nel settore agricolo, con macchinari pericolosi e nelle miniere.

Probabilmente i bambini più invisibili sono quelli vittime di sfruttamento e abusi - denuncia l'Unicef - che scompaiono in mondi clandestini e illegali. E' quindi quasi impossibile conoscere le loro vite e il loro numero. Secondo le stime più attendibili, sarebbero 8,4 milioni i bambini sfruttati nelle peggiori forme di lavoro minorile, comprese la prostituzione e la schiavitù per debiti; sarebbero quasi due milioni quelli sfruttati dall'industria del sesso e sottoposti a continue violenze fisiche e sessuali; milioni sarebbero i bambini che prestano servizio come domestici presso privati.


L'Unicef sostiene che per far fronte all'emergenza esposta da dati e cifre sulla situazione dell'infanzia, il mondo debba andare ben oltre gli attuali programmi e metodi di aiuto allo sviluppo per riuscire a garantire a tutti i bambini la necessaria protezione da abusi e discriminazione e l'accesso a tutti i servizi essenziali.

L'impegno internazionale per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio entro il 2015 è essenziale - scrive la direttrice generale dell'Unicef, Ann M. Veneman - ma non bisogna trascurare i milioni di bambini che saranno comunque esclusi anche se gli obiettivi saranno realizzati.

La principale responsabilità di raggiungere questi bambini spetta ai governi, sostiene l'agenzia dell'Onu, che devono incrementare gli sforzi in quattro settori chiave: ricerca e monitoraggio, legislazione, finanziamento e sviluppo delle capacità e programmi.

I sistemi per registrare e monitorare la natura e la portara degli abusi sono essenziali per raggiungere i bambini esclusi e invisibili. La legislazione nazionale deve adeguarsi agli impegni internazionali presi nei confronti dell'infanzia, mentre devono essere modificate o abolite le leggi che favoriscono la discriminazione.

Inoltre, l'Unicef sottolinea l'importanza di applicare con coerenza le leggi atte a perseguire chi fa del male ai bambini, denunciando come proprio l'inefficace applicazione della legge consenta di perpetuare lo stato di impunità che circonda lo stupro dei bambini.

La legislazione e la ricerca sui bambini esclusi e invisibili devono essere poi integrate da stanziamenti di risorse dedicate ai bambini e da un rafforazamento delle istituzioni che provvedono alle necessità dei bambini.

Inoltre, molti paesi e comunità hanno urgente bisogno di riforme che eliminino le barriere per i bambini esclusi dai servizi essenziali, come ad esempio l'obbligo di presentare il certificato di nascita per l'iscrizione scolastica.

Fonte

Originale su http://qn.quotidiano.net/art/2005/12/14/5394743

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