mercoledì 3 luglio 2013

Cyberpedofilia e pedopornografia

Quando parliamo di internet e pedofilia parliamo di cyberpedofilia

La Rete oltrepassa i limiti consueti e chi utilizza un computer con accesso a Internet è diventato cittadino del mondo; la comunicazione con gli altri è agevolata, desideri e curiosità vengono liberate per riempire uno spazio di vuoto e di solitudine. Il cyberspazio può, così, consentire ad un pedofilo inibito nella realtà circostante, demonizzato dall'opinione pubblica e spaventato dalle conseguenze dei propri impulsi, un acting-out e la liberazione della propria perversione non vissuta sino a quel momento.  Il pedofilo telematico è un individuo socialmente inserito, quasi sempre maschio, di età compresa di solito tra i 20 e 30 anni, buon titolo di studio, con nessun precedente, la maggior parte delle volte celibe.

Quello che fa il pedofilo on-line è introdursi nella solitudine del bambino, alimentare le sue lamentele sulla vita familiare, agire in modo da distanziare il minore dai genitori e portarlo dalla sua parte, cercando di diventare il miglior amico e il più grande confidente del bambino ignaro della vera identità del suo interlocutore.


Il cyberpedofilo inizia fin da subito a creare un clima di fiducia e amicizia con la sua vittima fingendosi coetaneo del bambino, si assicura più e più volte che il bambino sia solo o comunque che non sia controllato da persone adulte e, se inizialmente le chiacchierate sono su temi molto leggeri come videogiochi, amici, scuola, in seguito vengono introdotti argomenti a tema sessuale, inviando a volte fotografie pedopornografiche per convincere il minore che tali comportamenti sono normali e che anche gli altri bambini sono sessualmente attivi. L’approccio, nella maggior parte dei casi, continua poi via telefono o via e-mail, per poi arrivare a convincere il bambino ad un incontro nella vita reale.


In alcuni casi l’approccio con il piccolo inizia direttamente via cellulare. Per un adulto è molto semplice, navigando nei vari forum e chat a cui i ragazzi si iscrivono, risalire con qualche click ai loro dati personali sensibili come, ad esempio, agli indirizzi di casa o ai numeri di cellulare: in tali casi l’adescatore invia tramite sms messagini accattivanti al bambino, conquista il suo interesse e la sua fiducia per poi arrivare, nel tempo, alla richiesta di foto, magari osé, molto spesso in cambio di ricariche telefoniche e/o direttamente alla richiesta di un incontro vero e proprio con lui.

Gli studi sul campo evidenziano che l'atteggiamento del minore gioca un ruolo importante nella possibilità di contatto da parte del pedofilo. Sembra che bambini molto curiosi, disinibiti ed interessati a temi sessuali, vengano contattati con maggiore facilità dal pedofilo, che cerca un approccio di tipo diverso da quello telematico, più stretto, come quello telefonico o via e-mail. I bambini con un carattere estroverso, contenti di parlare di se stessi, delle proprie esperienze e sentimenti, sembrano una preda più facile e più ambita dal pedofilo, che inserisce argomenti molto attrattivi per catturare il minore nella rete. I bambini prescelti sono anche quelli poco controllati dai genitori, che utilizzano il computer all'interno della propria camera, che possiedono un cellulare personale e non raccontano agli adulti, o forse non viene loro chiesto, cosa hanno fatto tutto il pomeriggio chiusi tra quelle quattro mura.

Per quanto concerne la pedopornografia può decriversi come la rappresentazione, attraverso filmati e foto che vengono fatti e prodotti per essere distribuiti e venduti, di atteggiamenti sessuali tra adulti e soggetti in età pre-puberale. L'attività dei pedopornografi consiste nel girare le scene erotiche dei film hard utilizzando i bambini come attori. La pornografia infantile o, come spesso è chiamata nel giro la kiddie o chicken porn, ha potuto diffondersi in modo clandestino ma massiccio in questi anni, soprattutto, per la scarsa attenzione al fenomeno dimostrata dalla società nel suo insieme. Le stime ufficiali parlano di 250 milioni di copie di video venduti in tutto il mondo, di cui 20 milioni solo in America.
Tutt'oggi, la produzione commerciale e la distribuzione di materiale pornografico infantile avviene senza nessun intervento legale negli Stati Uniti, in Danimarca, in Svezia e in Olanda.
Negli Usa le stime parlano di circa 600.000 bambini coinvolti nel mercato della pornografia. In particolare, i film pornografici più ricercati sono quelli in cui il minore viene violentato, torturato ed ucciso.

In questi casi, il prezzo di una cassetta può aggirarsi attorno agli 80 milioni. Il nome di questi film è snuff e terminano, appunto, con la morte del minore usato come attore. Il fatto sconvolgente è che non si tratta di una finzione, ma di una morte vera.

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